Arte russa
L’arte dell’URSS
Dalla Rivoluzione d’Ottobre al crollo del Muro di Berlino
La collezione é composta da opere di pittura, originali dei manifesti del cinema sovietico e della satira e propaganda politica. Le opere disponibili sono alcune migliaia.
La ricerca che ha portato alla realizzazione dell’iniziativa sull’arte dell’ex-Unione Sovietica è iniziata nel 1985 e l’idea era che, una volta che ci fosse stata la liberalizzazione, si sarebbero potuti mettere in evidenza fatti e situazioni poco conosciuti in occidente. Da quel lontano 1985 fino all’inizio degli anni ‘90 abbiamo lavorato per costruire una cospicua collezione sulle diverse forme di espressione esistenti nel paese e che hanno portato in via successiva a creare una collana di libri edita da Giorgio Mondadori, in co-edizione con Cinquantesei Bologna, prevista in 6 volumi. I primi due dedicati alla pittura, il terzo al cinema sovietico visto attraverso le tempere originali dei manifesti cinematografici. Il quarto, in fase di ultimazione, dedicato alla satira e alla propaganda politica, il quinto in programmazione dedicato alla scultura e il sesto alla scenografia e all’architettura.
In questi 20 anni di manifestazioni in Italia e all’estero abbiamo realizzato una sessantina di esposizioni e un centinaio di manifestazioni fieristiche del comparto arte moderna e contemporanea. La mostra itinerante ha toccato varie città con allestimenti in sedi pubbliche, da Venezia a Catanzaro, da Messina a Ragusa. Il lavoro di studio e raccolta di opere di autori russi prosegue per anni. Nel 1999 L‘Arte dell’Urss, dalla Rivoluzione d’Ottobre al crollo del Muro di Berlino viene presentata a Roma a Palazzo Valentini, nel X Anniversario del Crollo del Muro di Berlino (9 Novembre 1999). Nel 2000 viene allestita a Palermo, a Palazzo dei Normanni. Nello stesso anno, la città di Bologna, nel contesto delle manifestazioni per Bologna Città delle Cultura, promuove la mostra a Palazzo Re Enzo e in contemporanea anche alla Cineteca di Bologna.
La mostra è composta da tre sezioni: satira e propaganda politica, tempere originali dei manifesti del cinema sovietico e pittura. Ogni sezione è supportata da un volume della collana Mondadori. È composta da oltre 100 opere, di cui buona parte firmate da importanti maestri.
Per la satira ne segnaliamo due in particolare: Boris Efimov e Vasilij Fomiciov. Entrambi lavorarono per i più importanti giornali dell’ex-URSS: Pravda, Izvestija, Crocodile e altri. Per quanto riguarda i manifesti della propaganda politica innumerevoli sono gli artisti, e alcuni anche molto importanti, per i quali possediamo una cospicua quantità di originali stampati su carta. Ne segnaliamo alcuni: B. Parmeev, V. Dimitriev, B. Rezanov, N. Babin, G. Gausman, E. Gurov, V. Briskin. E sottolineamo che è in fase di ultimazione il quarto volume della collana sulla satira e la propaganda politica, che dovremmo finire di realizzare entro la fine del 2015, inizio 2016. Lo stesso verrà presentato in tre edizioni: italiano, inglese e russo.
I manifesti originali del cinema sovietico sono firmati dai maggiori artisti che operarono nel settore: M. Chazanovskij, E. Grebenshikov, J. Ruklevskij, V. Kononov, V. Ostrovskij, B. Zelenskij, i Fratelli Stenberg. Il volume è considerato da esperti, come Gianluca Farinelli, Direttore della Cineteca di Bologna, come il più importante volume sulla cinematografia dell’ex-URSS. Il volume venne presentato durante la mostra per “Bologna 2000 Città della Cultura” realizzata anche presso la Cineteca di Bologna che esponeva una selezione di importanti manifesti cinematografici mentre al cinema Lumiere, per un mese, vennero proiettati, con grandissimo successo, alcuni capolavori del cinema sovietico e co-edizioni con altri paesi fra cui l’Italia. Il film proiettato che coinvolgeva anche il nostro paese fu “Sacco e Vanzetti”.
Per quanto riguarda la pittura gli artisti sono: S. Gerasimov, N. Karahan, A. Leont’ev, E. Polonskij, J. Dvoretskij, G. Godgoldt, I. Hripcenko, S. Mashinskaja, A. Sedov, E. Shipov, L. Verkman, I. Novosol’cev, V. Volk, A. Fedorov. Le opere sono datate dal 1919 al 1989.
Fino alla morte di Lenin, avvenuta nel 1924, l’arte, in quel paese in fase di costruzione, non aveva indirizzi precisi e di conseguenza godeva di una certa libertà. Un decennio dopo, con il consolidamento del potere di Stalin, attraverso Zhadanov, Presidente dell’Associazione Scrittori dell’Urss, al Congresso degli Scrittori del 1934, comunicò le nuove direttive che imposero alle arti un carattere politico. Nacque così il movimento del Realismo Socialista. Dopo lunghissime ricerche effettuate per anni in quel paese, prima del crollo del Muro di Berlino, ho constatato che nell’ambito del contenitore del realismo socialista esistevano nascoste, ma libere dai legacci del regime, forme di espressione vicine ai movimenti internazionali. “L’arte non ha confini e padroni”.
L’ultima mostra pubblica è stata realizzata nella città di Forlì per il XX Anniversario del crollo del Muro di Berlino, 9 novembre 2009, con la collaborazione e il patrocinio di Regione Emilia Romagna, Provincia di Forlì-Cesena e Comune di Forlì.
Ovviamente le esposizioni e le fiere continuano sia in Italia che all’estero. Nel 2014 abbiamo realizzato finalmente la monografia dedicata a Nikolay Karakhan, uno dei più importanti artisti uzbeki. Un volume di 376 pagine facente parte della collana Novecento della Edizioni Cinquantasei, edito in tre versioni: italiano, inglese e russo. Con la presentazione del volume è stata organizzata una mostra itinerante, partita a Novembre 2014; sono in preparazione esposizioni in diverse città italiane ed estere.