Tempere originali dei manifesti del cinema russo

dal 26 settembre 2020
45 opere dagli anni 20 agli anni 80

 

IL CINEMA RUSSO E IL MANIFESTO CINEMATOGRAFICO

Il manifesto cinematografico è un fenomeno complesso e poliedrico: è un segmento dell’industria cinematografica, è la pubblicità che garantisce il successo
commerciale del film, è l’oggetto della cultura del tangibile, è l’elemento che
abbellisce l’ambiente, è un mezzo di comunicazione di massa, è il prodotto della grafica, genere dell’arte del manifesto, è il biglietto da visita del film, è la sua
sigla grafica o il suo finale grafico, è, infine, una piccolissima parte della vita
degli uomini del XX secolo, di cui, però, ha determinato in larga misura i gusti,
i comportamenti e la cultura.
La sua pluralità di aspetti e sfaccettature fa sì che il manifesto cinematografico
sia una sorta di indicatore dei vari processi sociali ed artistici, che registra i
cambiamenti che avvengono nella politica, nella cultura, nell’economia e persino nella tecnica. Senza il film non esisterebbe il manifesto cinematografico.
Le due arti si sviluppano insieme, in modo indissolubile, ma secondo proprie
regole.
La mostra presenta una selezione di poster cinematografici d’epoca e di bozzetti
preparatori di manifesti del Cinema russo dagli anni ’20 agli anni ’80 del XX
secolo provenienti dalla collezione della Galleria Cinquantasei di Bologna.
La selezione riguarda oltre quaranta film, alcuni dei quali molto noti al pubblico internazionale e fra i quali spiccano gli italiani Bellissima e Roma città aperta
(con Anna Magnani) e Una vita difficile (con Alberto Sordi), ma anche Guerra
e Pace (con L. Savjoleva), Ivan il Terribile (con M. Zharov), Annicka (con G.
Grogoriu). Al di là dei titoli, che rivelano nella loro composizione l’immediatezza comunicativa del cinema russo, l’interesse si concentra sulla grafica
pubblicitaria, molto stringente sui contenuti, sostanzialmente neorealistica,
ma con significative deroghe verso la sintesi descrittiva e l’interpretazione più
moderna a mano a mano che ci si avvicina agli anni ’80.
È un vasto repertorio di immagini alle quali è stata consegnata la memoria del
cinema russo nell’epoca della sua nazionalizzazione e che quindi ne raccontano le scelte e le interpretazioni.
Si tratta di una documentazione di grande pregio, in quanto bozzetti preparatori prestampa e quindi opere originali degli autori ed alcuni manifesti sono
prime stampe litografiche d’epoca.